25/04/2023
22 aprile 2023 - presentazione libro "Inno alla vita, in cammino con Daniela Zanetta" a Maggiora
E’ emersa tutta la ricchezza e la forza dell’esperienza esistenziale e spirituale di Daniela Zanetta nel corso
della presentazione del libro “Inno alla vita”, che si è tenuta sabato 22 aprile nella Biblioteca comunale di
Maggiora, per iniziativa del Comune, in collaborazione con la Parrocchia e il Comitato per la causa di
beatificazione di Daniela Zanetta. A farla risaltare, nelle diverse sfaccettature, sono state sia le
testimonianze di chi ha personalmente conosciuto la giovane dichiarata “venerabile” da Papa Francesco nel
2017, sia gli interventi di chi ha lavorato al progetto del libro, edito nel 2021 dalla casa editrice Velar.
A dare il benvenuto ai presenti, è stato il sindaco di Maggiora, Roberto Balzano, che ha voluto accostare la
figura della giovane, prematuramente scomparsa 37 anni fa, a personalità che hanno dato lustro al Comune
novarese, a partire dall’architetto Antonelli e ha sottolineato l’importanza del far conoscere Daniela.
Il parroco, Padre Armando Verdina, ha ufficialmente annunciato che la parrocchia accoglierà in alcuni locali,
la cameretta in cui è vissuta la giovane “serva di Dio” e gli oggetti a lei appartenuti, come il diario spirituale
da cui è emersa la sua strada verso la santità.
A parlare del libro sono stati don Alessandro Cosotti, coadiutore di Trecate, e Chiara Bonetti, presidente del
Comitato per la causa di beatificazione di Daniela Zanetta, che, rispondendo alle domande della giornalista
Chiara Fabrizi, hanno messo in evidenza le finalità con cui è stato pensato il piccolo volume e il modo
davvero particolare con cui è stato realizzato.
Chiara Bonetti ha spiegato come per le restrizioni dovute alla pandemia, il Comitato abbia sentito l’urgenza
di trovare modi alternativi per raggiungere quante più persone possibili e in particolare giovani e
giovanissimi; cogliendo un suggerimento di don Dino Bottino, che è stato il promotore della causa di
beatificazione avviata nel 2004, si è pensato a un libro per bambini e ragazzi (ma adatto a tutti), con testi
semplici e immediati e tantissime illustrazioni. “I testi sono stati redatti dal nostro gruppo di lavoro – ha
precisato Bonetti – a partire dal confronto e dalla riflessione sugli scritti di Daniela e dalla preziosa
testimonianza della madre Lucia”. Il libro è stato proposto ai giovani novaresi in occasione della Veglia delle
Palme, ai sacerdoti responsabili degli oratori e ai catechisti della Diocesi di Novara.
Delle illustrazioni si è occupato don Alessandro Cosotti, che ha realizzato delle bellissime tavole a colori:
“Non avendo conosciuto personalmente Daniela – ha spiegato don Cosotti – mi sono fatto ispirare dalla sua
vita e dalle sue parole. Nonostante un’esistenza vissuta sempre nella sofferenza a causa di una malattia
rara, traspare dai suoi scritti la grande voglia di vivere e una gioia che è frutto dell’abbandonarsi a Dio. Ho
voluto esprimere tutto ciò con un caleidoscopio di colori”.
A far conoscere più a fondo il libro sono stati alcuni cresimandi di Maggiora, con la loro catechista Anna
Vallana: a loro è stata affidata la lettura di qualche breve passo del nuovo libro e anche del Diario che
Daniela ha iniziato a scrivere e che è stato pubblicato da Città Nuova Editrice con il titolo “I Segreti del
cuore”.
Un momento particolarmente intenso, vissuto con partecipazione e commozione da tutti i presenti e da
Lucia Zanetta, mamma di Daniela, è stato quello delle testimonianze di Cristina Poletti, Lucia Solesio e
Fulvia Minazzoli, che facevano parte del gruppo giovanile della parrocchia di Maggiora in cui era inserita
Daniela.
Con sottolineature diverse l’hanno ricordata come una persona che amava vivere e che mai faceva pesare
la sua malattia o il suo essere “diversa”. Anzi, Daniela era capace di abbattere le barriere e di andare
incontro agli altri in un modo speciale. Sono emersi tanti episodi di normalità nella straordinarietà, che ne
hanno rivelato man a mano la sua unicità e la sua grande forza interiore, alimentata da un’intensa
spiritualità che è emersa nell’ultima parte della sua vita terrena e poi si è scoperta pienamente proprio
grazie alle pagine del diario.
Per tutte Daniela continua ad essere un esempio luminoso, un conforto, una guida.
14/04/2023
Oggi ricordiamo l'anniversario in cielo di Daniela
CELEBRIAMO LA NASCITA DI DANIELA ZANETTA. IL 15 DICEMBRE AVREBBE COMPIUTO 60 ANNI
Si avvicina una data importante: quella della nascita di Daniela Zanetta, la giovane di Maggiora dichiarata “venerabile” da Papa Francesco con un decreto del 23 marzo 2017.
Era il 15 dicembre 1962 quando è venuta alla luce la primogenita di Carlo e Lucia. La attendevano con grande amore, che la diagnosi di una rara malattia da cui la neonata era affetta non ha affievolito. Anzi. Da lì, dal “sì” detto prima dai suoi genitori e poi ripetuto da una Daniela bambina, ha avuto inizio una bellissima storia di fede, di santità nella quotidianità che, con la sua luce, rischiara ancora oggi la vita di molti, sia di quelli che l’hanno personalmente conosciuta, sia di quelli che ne hanno letto gli scritti o hanno ascoltato le testimonianze di chi ha condiviso con lei una parte della sua vita.
E’ andata in Cielo il 14 aprile 1986: troppo presto, si potrebbe pensare in termini umani. Leggendo, però, le pagine del suo diario spirituale, si ha la prova di quanta strada avesse fatto, di quanto fosse piena la sua unione con Gesù, di quanto fosse attento, concreto e purissimo il suo amore verso gli altri.
Mai ripiegata nel suo dolore, nonostante le grandi sofferenze che la malattia le arrecava e le dolorose rinunce che le imponeva, Daniela ha sempre saputo andare oltre, guardare oltre.
La Congregazione delle cause dei Santi ha riconosciuto in lei l’esercizio delle virtù eroiche; per dirlo in modo semplice e sintetico, ha sempre riconosciuto in quel che le accadeva, di bello o di doloroso, di straordinario o di banale, la volontà di Dio alla quale ha aderito con un “sì” sempre più pieno, totale e consapevole.
Quanti l’hanno conosciuta hanno ravvisato in lei i segni della santità: sarà il processo di beatificazione ad accertarlo e siamo certi che avverrà nei tempi voluti dal Signore.
Però c’è qualcosa che possiamo fare e cerchiamo di fare: ricordarla attraverso le sue parole, i suoi scritti, i ricordi della sua famiglia e dei suoi amici. Tutto questo, infatti, rivela la sua straordinaria potenza perché è attualissimo, perché può smuovere i cuori e le coscienze.
Per questo vogliamo ricordare, anche quest’anno, il giorno della sua nascita.
I 60 anni nella vita di una persona sono sempre un importante giro di boa, un momento in cui si tirano le somme della propria esistenza. Daniela ha lasciato la vita terrena quando ancora non aveva compiuto 24 anni e ora forse è compito di tutti noi farne un bilancio: come spesso accade quando si ha a che fare con persone che ripongono tutta la loro fiducia in Dio, l’esistenza della giovane di Maggiora ha continuato a portare frutto, tanti frutti, ogni anno fino ad oggi. Ha toccato il cuore di tante persone, ha ispirato tanti giovani, dato forza a tanti genitori, ha guidato i catechisti; a lei si sono rivolti in tanti, nella preghiera, per chiedere grazie ed intercessioni.
Insomma, per noi Daniela è qui, che ci guida, che ci parla. Per questo ci stringiamo alla sua famiglia per celebrare il suo speciale compleanno. Domenica 18 dicembre alle 11,15 ci ritroveremo nella chiesa parrocchiale di Maggiora.
In occasione della festa per i suoi 21 anni scriveva nel diario:
“Sono tanto felice e amo la vita, sono contenta di esserci, di vivere, di amare e di lottare. Per tutto quello che ho, per questi meravigliosi ventuno anni: grazie a Te.
Grazie, perché mi hai circondato di una famiglia meravigliosa che mi ama e mi sostiene. (…)
Vorrei che tutti provassero la gioia che sento in cuore; purtroppo non è così, perché le realtà di dolore sono tante; posso solo pregarTi perché Tu che sei tutto amore e conosci i bisogni di ogni cuore effondi in ciascuno gioia, pace e serenità”.
Se oggi Daniela fosse qui, condividerebbe con ciascuno le ansie e le preoccupazioni e pregherebbe soprattutto per la pace. E lo farebbe con una fede granitica. Ecco quanto ha scritto nel suo diario, in riferimento a un conflitto di allora:
"Gesù, ho una preghiera super-specialissima da rivolgerTi: fa' che tra le varie nazioni si stabilisca la pace, perché la situazione mondiale sta diventando troppo tesa. Ogni giorno la televisione mostra immagini di bombardamenti, soldati e civili uccisi, città distrutte, di cui non resta che un cumulo di macerie; per questo Ti supplico di soccorrerci e lo chiedo a Maria, Tua e nostra madre. Lei che è regina della pace ci aiuterà senz'altro, ne sono più che certa!”.
Ancora una volta, con la sua semplicità e immediatezza, Daniela ci dà luce, ci indica la strada.
Per percorrerla insieme, come Comitato per la causa di beatificazione di Daniela Zanetta, abbiamo pensato di realizzare un libro illustrato che parla della sua vita, uscito nel 2021 ed edito dalla Velar. Si intitola “Inno alla vita” e si compone di 64 pagine tutte a colori, con dei bei disegni originali di don Alessandro Cosotti e testi semplici e immediati. E’ un libro pensato per bambini e ragazzi ma adatto a tutti. Crediamo che il libro possa essere un regalo perfetto anche per il Natale. Chi volesse acquistarlo può richiederlo a infodanielazanetta@gmail.com.
11/06/2021
Anna Soldi Basso, insegnante di italiano di Daniela durante i tre anni della scuola media. “La presenza di quella scolara così speciale ha saputo creare un legame molto forte che ci ha aiutate a riflettere, a maturare, a migliorarci. Le mie alunne in prima avevano solo undici anni, ma avevano già capito che quella loro compagna tra tutte era la più forte, perché nel rispetto dell’amore, possedeva le straordinarie qualità di saper affrontare le sue crudeli difficoltà con il sorriso e di saper accogliere tutti gli altri con generosità”.
07/06/2021
Maria Rosa Mascellani ha conosciuto Daniela nell’ambito del Movimento dei Focolari. Era una Gen, il gruppo giovanile del Movimento dei Focolari, a cui avevano aderito anche Daniela e la sua famiglia. Maria Rosa un pomeriggio ha incontrato Daniela a Maggiora, nella sua casa. Quell’incontro, a cui sono seguite telefonate e altri momenti di contatto, è rimasto fortemente impresso in Maria Rosa. Ecco un passaggio del suo ricordo: “Ci ha raccontato della sua vita e delle sue esperienze con un bellissimo sorriso che ci ha colpito tutte”.
Ho conosciuto Daniela Zanetta intorno a fine anni ’70, quando entrambe facevamo parte del Movimento dei Focolari. Ho avuto il privilegio di trascorrere un paio di settimane sola con lei quando i suoi genitori un’estate mi hanno chiesto di dare loro il cambio in montagna, in Val Badia, dove Daniela riusciva ad avere un pò di sollievo con la sua malattia. Daniela non poteva essere lasciata da sola in quanto necessitava assistenza per la medicazione quotidiana delle piaghe che aveva su tutto il cosrpo a causa della sua malattia. Era un’operazione lunga, delicata e dolorosa per lei, perchè molto spesso le garze messe il giorno prima erano appiccicate alle ferite e bisognava, con molta pazienza e delicatezza staccarle per poi disinfettare e mettere la pomata antibiotica. Questa operazione richiedeva minimo un’ora ogni giorno e Daniela non si lamentava mai. Mai come in quella situazione ho potuto sperimentare il suo coraggio e la sua voglia di vivere, nonostante tutte le limitazioni e le sofferenze che la malattia le imponeva. Daniela, a causa della sua malattia, aveva gli arti atrofizzati e non riusciva a camminare a lungo. La situazione peggiorava nei periodi nei quali aveva molte ferite ai piedi. In quella vacanza in Val Badia siamo riuscite a fare qualche piccola escursione grazie alla sedie a rotelle. Daniela era molto autonoma e non era per niente facile per lei accettare di non essere in grado di muoversi autonomamente, ma l’aveva accettato con il sorriso. A distanza di più di 40 anni, ricordo quella vacanza come un grande dono per me! A Daniela piacevano moltissimo i bambini e avrebbe voluto costruire una sua famiglia, ma era consapevole che sarebbe stato difficilmente realizzabile e l’aveva accettato con grande serenità. Anche nei momenti di sconforto e dolore fisico non si abbatteva mai e riusciva sempre a rialzarsi con più grinta di prima! Daniela aveva sempre bisogno di qualcuno che l’assistesse nell’operazione giornaliera della medicazione e, per questo motivo, non poteva viaggiare da sola. Ho avuto la gioia di poterla accompagnare ad un incontro GEN a Rocca di Papa. Era la prima volta che Daniela si allontanava da casa così lontano da sola! Era strafelice!! Daniela affrontava ogni giorno con gioia e stupore e questo è sempre stato per me un grande esempio! Con lei avevo la percezione che tutto fosse possibile!
24/05/2021
La grande apertura al mondo, alle necessità altrui, il cuore spalancato verso l’altro, un’estrema sensibilità che le consentiva di entrare subito in profondità con chiunque l’avvicinasse: sono tutti tratti peculiari dell’anima di Daniela Zanetta. Il suo, però, era un amore concreto, tangibile, che si manifestava con l’attenzione a chi era nella necessità, in particolare per chi non aveva o non aveva avuto il dono dell’amore di una famiglia. Adele Baruffaldi all’età di 14 anni ha perduto il padre; dopo quel lutto è stata ospite per qualche tempo della famiglia Zanetta: “Insieme a Daniela e ai suoi familiari ho vissuto gli anni più belli della mia vita. Daniela è stata come una sorella per me e mi ha sempre fatto sentire una parte della sua vita. Ho vissuto alcuni anni con lei condividendo tutte le gioie e le vicissitudini delle giornate: ho imparato molto con Daniela. Lei dava l’esempio della fede in Dio, nella Sua bontà e nella Sua giustizia: lei poneva sempre i beni spirituali al di sopra dei beni temporali”.
21/05/2021
Liliana Bosina, per tutti Lilli, ha incontrato Daniela negli anni Settanta, dopo che la famiglia era entrata in contatto con il Movimento dei Focolari e aveva espresso il desiderio di approfondirne la spiritualità. “Pur in un corpo tutto piagato ricoperto di fasce – ricorda Lilli – quasi impossibilitato del tutto al movimento, esprimeva una grande voglia di vivere di amare Dio ed i fratelli. Daniela iniziò poi a frequentare gli incontri dei giovani del Movimento dei Focolari, le Gen e i Gen”.
17/05/2021
Daniela aveva tanti amici, non si risparmiava nel donarsi agli altri; si impegnava nell’oratorio così come nel Movimento dei Focolari. Ad esempio, lo testimoniano i ricordi di Fulvia Minazzoli, che faceva parte del gruppo giovanile parrocchiale di Maggiora.
Fulvia, nell’audio a cui ha affidato i suoi ricordi, dice: “Ci riunivano settimanalmente per un momento di preghiera ma anche per stare insieme. Ricordo che lei era la prima e quasi l’unica a portare un contributo di riflessione, sempre sorridente, assennata, pacata”.
Testimonianza Fulvia Minazzoli.mp3 (3,1 MB)

10/05/2021
Eccoci ad una nuova tappa nel nostro cammino con Daniela Zanetta, aiutati dalle parole e dai ricordi di chi l’ha conosciuta. Sono voci e punti di vista diversi, che vanno componendo un’immagine sempre più nitida e sempre più interessante della giovane dichiarata “venerabile” da Papa Francesco.
Don Piero Villa, che allora era parroco di Maggiora, mostra il piccolo crocifisso che era sulla scrivania di Daniela, quella scrivania che si trasformava in altare per la celebrazione eucaristica e per l’adorazione settimanale: uno dei momenti più attesi dalla giovane di Maggiora. Don Piero ricorda: “Ho vissuto accanto a lei gli ultimi anni della sua esistenza terrena come parroco. Ha vissuto intensamente tutta la sua vita come persona e come cristiana, ma anche la sua appartenenza alla Chiesa”.
07/05/2021
Enrica Zanetta è stata la catechista di Daniela e ora è una suora consacrata. Qui di seguito la sua testimonianza scritta. Dai suoi ricordi emerge il ritratto di una bambina che si sentiva a suo agio, nonostante l’evidente diversità fisica, e che, crescendo, è divenuta sempre più consapevole del senso della sua “Croce”: "Per me Daniela era l’espressione di una vita non facile ma donata totalmente nella fedeltà e nella gioia a Gesù”.
Mi chiamo Enrica Zanetta, abitavo a S.Stefano di Borgomanero, lo stesso paese in cui è vissuta i primi dodici anni Daniela. In parrocchia ero catechista, seguivo un gruppo di bambini, ma dall'elenco che mi era stato consegnato mancava sempre una bimba, Daniela, appunto.
Sono andata a cercarla in casa sua e ho capito il perchè delle sue assenze. Dopo che ho conosciuto lei e la sua famiglia (anche la nonna materna Margherita era quasi sempre presente) non ho più smesso di frequentarla.
Daniela: un bel tipetto, vivace, pieno di voglia di vivere e di scherzare nonostante un fisico pieno di bolle e di garze. Io, catechista, mi sono fatta catechizzare...
Spesso Lucia e Carlo mi invitavano a cena con loro e dopo cena c'era il rito della medicazione cui Daniela si sottoponeva docilmente per quelle tante, troppe piaghe... oggi qui, domani là... Sono stati momenti di grande condivisione: Daniela non si vergognava, reagiva con tanta pazienza ma anche con lamenti quando l'Aureomicina si era seccata insieme alla garza! La mamma, con mitezza e notevole pazienza e delicatezza la irrorava di pomata tutte le sere e con sorpresa e gioia entrambe verificavano la guarigione di qualche bolla, ma anche l'apertura di qualche altra... anche sul viso, purtroppo.
Bellissima la trovata della parrucca! le donava moltissimo.
Daniela in uno scritto parla della felicità nel giorno della prima comunione: effettivamente era attratta dall'essenziale. In parrocchia c'erano state delle riunioni per definire in ogni particolare quella giornata, e le mamme avevano deciso che avrebbero vestito le bambine con un abito semplice, bianco e corto così da utilizzarlo anche nelle altre domeniche, senza prendere in considerazione il problema di Daniela... Mamma Lucia fece indossare a Dany un bell'abito bianco lungo per coprire quelle gambette tutte piagate, e così Daniela finì in prima fila, anche perchè era la più piccola, senza porsi il problema dell'abito diverso con le coetanee.
Daniela si sentiva normale, crescendo si sentiva a suo agio pur nella diversità fisica così evidente. Una sera d'estate la incontrai durante la festa paesana di S.Bernardo, erano stati organizzati dei giochi anche per piccoli. Ho visto tanti bambini che la guardavano, la osservavano, poi sottovoce chiedevano alle mamme perchè quella bambina era così... e lei: un sorriso, un saluto cordiale e anche una risposta tranquilla sulla sua malattia. Non si lasciava ferire dagli sguardi diffidenti.
Per me intanto stavano maturando i tempi per una decisione fondamentale per la mia vita. Andando con don Gino a trovare Daniela nella bella casa nuova di Maggiora, volevo comunicarle la decisione presa di seguire Cristo in una comunità monastica nuova, nonostante il parere contrario di familiari e amici: L'incoraggiamento di don Gino e l'incontro con Daniela furono una buona spinta.
Dopo il suo trasferimento a Maggiora e la mia scelta di vita in una comunità nel Monferrato, gli incontri con Daniela si diradarono parecchio. Ma tutte le volte che mi veniva concesso di tornare a salutare i miei, una capatina a Maggiora era d'ordinanza, mi bastava vedere Daniela serena, fedele e "cocciuta" nella sua sequela di Cristo Crocifisso, per tornare ai miei problemi comunitari rinfrancata e confermata nel mio desiderio di "dare tutto". Per me Daniela era l'espressione di una vita non facile ma donata totalmente nella fedeltà e nella gioia a Gesù. Tante volte ho riflettuto sulla malattia di lei, la sua Croce: Daniela non poteva staccarsi da quella croce, non poteva abbandonarla, non poteva dire "BASTA", adesso me ne vado. E per anni questo è stato cibo per me.
Oggi la immagino mentre salta, corre e fa le capriole in Paradiso in compagnia di suo papà Carlo.
03/05/2021
Proseguiamo nel nostro cammino con Daniela Zanetta.
Ad aiutarci a conoscerla sempre di più e sempre meglio, sono le persone che l'hanno accompagnata nella sua giovane vita.
Le loro parole, i loro ricordi sono per tutti noi un dono molto prezioso: ciascuna delle testimonianze, che via via posteremo sulla pagina Facebook o caricheremo sul sito, ci svelano un aspetto, una peculiarità dell’intensa vita relazionale e spirituale di Daniela e facilmente riusciamo a comprendere perché la Chiesa ne ha riconosciuto le virtù eroiche.
Ad esempio, attraverso le parole di Maria Emilia Borgna, medico di base della famiglia Zanetta per molti anni, chiunque viva una situazione di malattia o di dolore fisico, potrà trovare in Daniela il modello cui ispirarsi per dire un “Sì” pieno e gioioso anche nella prova.
La dottoressa Borgna dice: “Daniela era una malata speciale e non solo perché affetta da una malattia rara, per la quale non vi erano cure adeguate. Man mano che cresceva, viveva la sua malattia con una serenità e una naturalezza la sua malattia che era straordinaria. E straordinari erano anche i suoi genitori che non hanno mai pensato di nasconderla o di non vivere apertamente con lei, con grande amore e grande serenità”.
30/04/2021
Ora ascoltiamo la testimonianza di Elisa Zuin del Movimento dei Focolari: è stata una Gen insieme a Daniela e ha condiviso con lei tanti momenti davvero intensi.
26/04/2021
Oggi pubblichiamo la testimonianza di don Gino Bolchini.
24/04/2021
17/04/2021
Oggi ascoltiamo don Alessandro Cosotti, che ci racconta com'è stata la sua esperienza con Daniela nella preparazione delle tavole per il libro "Inno alla vita. In cammino con Daniela".
Per info e prenotazioni del libro: infodanielazanetta@gmail.com
16/04/2021
Nel giorno in cui abbiamo ricordato i 35 anni dalla partenza per il Cielo di Daniela Zanetta, il quotidiano “La Stampa” ha voluto raccogliere la testimonianza diretta di Lucia, madre della giovane di Maggiora dichiarata venerabile. Dall’intervista del 14 aprile è stato ricavato un bellissimo video, che mostra anche la cameretta di Daniela, le pagine del suo diario, le foto di lei bambina. Ad accompagnare le immagini, il messaggio forte trasmesso dalle parole di Lucia: “Ragazzi, affrontate le difficoltà della vita con la forza di Daniela”.
Ringraziamo la redazione novarese de “La Stampa” per il risalto dato all’anniversario e per aver voluto dare voce direttamente alla mamma di Daniela e vi invitiamo a vedere il video sul sito web o sulla pagina FB de “La Stampa” Novara (dove i like sono sempre graditi!):
https://www.facebook.com/
14/04/2021
13/04/2021
“Inno alla vita. In cammino con Daniela Zanetta”
Un libro illustrato, a colori, con disegni originali di don Alessandro Cosotti (coadiutore della parrocchia di Trecate -NO ) e testi semplici e immediati.
È un libro pensato per bambini e ragazzi, ma adatto a tutti.
Ha un costo di 7€ e si può ordinare scrivendo alla mail infodanielazanetta@gmail.com
10/04/2021
Questo importante anniversario sarà ricordato con un momento di riflessione, preghiera e condivisione. Sei invitato a partecipare, questo il link per accedere:
https://youtube.com/channel/UCONXcInsJ7gsmKfxl0q6QLg
23 marzo 2021
Venerdi 26 marzo alle ore 21 verrà proposta la Via Crucis con le meditazioni di Daniela sul canale YouTube di Don Nicola Salsa, ecco il link:
www.youtube.com/watch?v=WVlfiIA9djA&authuser=0
7 febbraio 2021
7 febbraio, si celebra la 43° edizione della Giornata per la Vita. In tutte le Chiese d’Italia, verrà diffuso il messaggio della Conferenza Episcopale Italiana sul tema «Libertà e vita».
Noi vogliamo rilanciare quello che Daniela Zanetta ha affidato ad una lettera pubblicata nel novembre del 1984 sulla rivista “Famiglia Cristiana”.
Le sue parole, scritte in risposta ad un convegno di medici a favore dell'eutanasia, risuonano forti e potenti oggi più che mai.
Con esse Daniela afferma il valore sacro della vita, da difendere a tutti i costi, anche quando, come lei dice, si è segnati dalla malattia.
“Vorrei urlare a tutti che la vita di ogni creatura è sacra e bella. Sono una ragazza di 22 anni nata handicappata. Una malattia della pelle che mi procura piaghe su tutto il corpo, ho perso i capelli, le unghie di mani e piedi, le mie dita sono chiuse a pugno, ho dovuto farmi estrarre tutti i denti e da sei mesi mi sottopongo quattro volte al giorno a dialisi peritoneale. Dopo questa descrizione posso apparire un mostro ma non lo sono, almeno io non mi sento tale. Non è semplice trascorrere 22 anni sulla croce, ma credo in Dio, lo amo intensamente e lo ringrazio per avermi donato la vita perché ogni giorno che mi regala è un’occasione in più che ho per amarlo e servirlo. Ho voluto far conoscere la mia esperienza perché quei “luminari” che sostengono l’eutanasia capiscano che non hanno alcun diritto sulla vita altrui. Ogni vita, anche se segnata dal dolore è un dono divino”.
25 dicembre 2020
Il Natale è un dramma: è infatti l’inizio della passione
Candida neve che scendi dal cielo
ricopri la terra di un bianco velo,
celi allo sguardo la zolla oscura
celi a Dio il peccato che fa paura
perché permetta,
ancora una volta,
che Suo Figlio ritorni piccino
ritorni il Bambino
nato a Natale
per innalzare il bene contro il male!
Giaci sereno nella Tua culla
Sorridi al mondo che non sa nulla
Non conosce il Tuo itinerario
Non sa che la Tua via si chiama Calvario!
I magi han portato per Te
Doni degni di un Re
Ma Tu invece degli ori
Recherai i segni dei chiodi,
sarai osannato
e poi di spine incoronato,
flagellato verrai
sul volto gli sputi riceverai,
la Tua carne saggerà la frusta
proverai tutta la condanna ingiusta!
Eppure, dal Tuo dolore
Sorgerà sempre tanto amore
Perché ogni uomo abbia in cuore
La vita che non muore!
Sulla Croce inchiodato
Il Tuo cuore hai dilatato
Perché il mondo veda
Perché ogni uomo creda
Che Tu sei il Signore
Il Dio dell’amore,
il Dio che perdona
chi a Lui si dona!
Tutto è compiuto
Il miracolo è avvenuto
Tu hai creduto
E il male ha ceduto!
Il Tuo corpo abbandonato
Ora s’è addormentato,
Maria al petto Ti stringe
Sul Suo volto il dolore si tinge
Ma la mente ritorna al Bambino
Rivive il piccino
Nato a Natale
Per innalzare il bene contro il male!
Daniela Zanetta
Termina qui il nostro cammino di preparazione al Natale, al fianco di Daniela Zanetta.
Consegniamo a Gesù quanto abbiamo donato: sarà il nostro regalo al Bambino che nasce.
Se volete condividerlo anche con noi, sarà un grande dono per tutti.
Buon Natale!
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24 dicembre 2020
Scrive Daniela il 15 dicembre 1983: “Vorrei che tutti provassero la gioia che sento in cuore: purtroppo non è così perché le realtà di dolore sono tante; posso solo pregarTi perché Tu che sei tutto amore e conosci i bisogni di ogni cuore effondi in ciascuno gioia, pace e serenità!
Grazie, grazie di tutto!”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale con chi ha sempre fretta e non si ferma mai a pensare alle cose belle dalla vita
23 dicembre 2020
Scrive Daniela sul Natale nel suo diario: “Anch'io voglio correre fra le Tue braccia, stringermi a Te, liberarmi dal peso delle gioie, del dolore, delle colpe, per essere quel vuoto, quell'abisso pronta ad accoglierti a ad amarti. Solo così sarà Natale e anch'io rinascerò con Te, il mio cuore sarà sinceramente buono perché ogni giorno sarà Natale con Te e in Te”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale con una persona che vi ha fatto soffrire
22 dicembre
Scrive Daniela sul Natale nel suo diario: “Il mio spirito, il mio stupido spirito si ribella, orgoglioso, vorrebbe, da solo, spostare mari e monti, vorrebbe fare, andare, agire… ma il corpo malato lo incatena, lo frena. Ogni volta che volo con la fantasia in un mondo irreale, fatto di sogni e popolato da false eroine, Tu mi chiami alla realtà, mi ricordi il mio nulla. In ogni momento, per ogni azione, anche la più banale, ho bisogno di te, del Tuo aiuto”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale con una persona che vive un momento di sofferenza spirituale
21 dicembre 2020
Scrive Daniela il 22 novembre 1983: “Le ferite del tronco me le medica, ogni mattina, la mamma. Mi piange il cuore ogni volta che si apre una nuova ferita o sanguina perché sento i suoi sospiri e indovino il dolore del suo cuore! Signore, non mi importa di soffrire, sono contenta di poterTi amare in ogni ferita, sono felice di poterti donare questa umile croce, ma vorrei tanto che i miei genitori non ne soffrissero”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale con una persona che è nel dolore fisico.
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20 dicembre 2020
Scrive Daniela il 9 dicembre 1983: “Una grande gioia deve ora animare il nostro cuore perché Gesù è con noi. Grazie, Signore, perché celandoti in un pezzo di pane ci permetti di nutrirci di Te; grazie perché in quest'ostia è racchiusa una nuova vita per la nostra anima. Grazie, Signore, grazie perché dopo aver patito per noi la dolorosa morte in croce, ora ritorni a soffrire con noi; grazie perché vieni a visitare questi poveri corpi consumati dalla malattia. Come il Cireneo, ci vieni incontro sull'irto Calvario e ti carichi sulle spalle la nostra croce”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale con chi si sente solo o ha perso la speranza
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19 dicembre 2020
Scrive Daniela il 4 novembre 1983: “Ieri, dopo pranzo, papà e mamma sono partiti per Roma; nel salutarli mi sono venute le lacrime agli occhi ma dentro ero serena, felice, sapevo che era importante quest'incontro per loro. So che hanno bisogno di essere soli per qualche giorno, devono potersi guardare liberamente negli occhi e soprattutto accostarsi alla Tua fonte per dissetarsi, riprendendo poi il cammino con spirito nuovo e rigenerato”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale con uno dei nostri familiari, aprendo il nostro cuore con chi ci è più vicino
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18 dicembre 2020
Scrive Daniela il 17 aprile 1981: “Durante il breve soggiorno in ospedale, ho scoperto che ho molti amici, non sono mai rimasta sola, tutti mi sono stati vicini e con i loro bigliettini o regali mi hanno fatto capire che mi volevano bene. Per me è stata una gioia grandissima”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale acquistando qualcosa per chi ha bisogno. In tante parrocchie, in questo periodo, si raccolgono ad esempio generi alimentari di prima necessità
17 dicembre 2020
Scrive Daniela il 20 dicembre 1983: “Mi è venuta un'idea pazza: ho steso dei pensieri in rima che trascriverò su bigliettini natalizi e poi metterò i bigliettini sui vari doni. Ho composto un pensiero diverso per ogni regalo e soprattutto per ogni familiare cui andrà il dono. Ora sono un po' stanca, ma felice di essere riuscita ad amarTi in qualche modo”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale scrivendo un biglietto di auguri a una persona che di solito non raggiungiamo mai
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16 dicembre 2020
Aspettando il Natale con gioia
La Novena con Daniela Zanetta
“Sono tanto contenta che arriva Natale, mi sento molto serena, mi sento leggera, felice; non ho mai avvertito così forte la venuta del Natale. Natale, è stata una vera riscoperta; vorrei che tutti avvertissero questa gioia perché solo così si celebrerebbe il vero Natale, Gesù rinascerebbe veramente fra di noi per guidarci al Padre e per rimanere con noi sempre”.
Ecco quanto Daniela Zanetta scrive nel 1976. I suoi scritti sono stati pubblicati da Città Nuova Editrice insieme al suo diario, nel libro intitolato “I segreti del cuore”.
Condividere la gioia: era questo il modo in cui Daniela si preparava al Natale. Noi che desideriamo camminare con lei, alla luce delle sue parole, vogliamo proporvi di fare lo stesso.
Così ogni giorno, in attesa del 25 dicembre, possiamo dare concretezza al suo “condividere la gioia”.
16/12 Scrive Daniela sul Natale: “Dicembre, il mese della neve, del Santo Natale, senti nell'aria una dolce, impercettibile melodia che penetra nel cuore di ogni uomo rendendolo più buono, sensibile, sereno.
Lo sguardo di ognuno è rivolto a quel fragile bimbo adagiato in una mangiatoia. Sei tanto piccolo Gesù, indifeso, e come ogni bambino ti stringi alla tua mamma, in lei cerchi rifugio, protezione, nutrimento, affetto, calore…
Bimbo… piccolo… fragile… sì, così Tu mi vuoi, come una piccola, fragile, bimba che dipende totalmente da Te”.
Oggi vi proponiamo di condividere la gioia del Natale con un bambino
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15 dicembre 2020
Il 15 dicembre del 1962 nasceva Daniela Zanetta. Vogliamo ricordare la data della sua nascita in un modo speciale, con un video in cui la madre Lucia racconta gli istanti che sono seguiti alla nascita della sua primogenita: la scoperta della malattia della piccola, la corsa in ospedale, la grande fede di Lucia e di suo marito Carlo, che li ha portati a credere all’amore di Dio, nonostante tutto.
Nella testimonianza che potete sentire si parla anche di quanto è avvenuto proprio nella notte di Natale: la vita della piccola Daniela era appesa a un filo, ma la sera della vigilia, per la prima volta, si attacca al seno della madre.
E’ un segno di speranza, è una luce che si accende, è la risposta alle preghiere dei genitori, ma è soprattutto l’incredibile affermazione della voglia di vivere di quella bambina che, negli anni, ha trovato in Gesù l’Amico prediletto, il sostegno nel dolore, la spinta per andare oltre la sua malattia ed essere per gli altri l’amore.
E’ così che Daniela ha vissuto con pienezza la sua esistenza ed è per questo che la Chiesa ne ha riconosciuto le virtù eroiche e l’ha dichiarata “venerabile”.
Tutto è cominciato, però, il 15 dicembre di 58 anni fa.
Riviviamo quei momenti attraverso le parole di Lucia, un dono preziosissimo, che può aiutarci a conoscere meglio Daniela ma anche a prepararci meglio al Natale.
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10 ottobre 2020
Il 10 ottobre la Chiesa ricorda San Daniele Comboni, vescovo e missionario che, a metà Ottocento, ha
portato il Vangelo nelle terre dell’Africa.
E’ quindi il giorno onomastico di Daniela Zanetta, la giovane di Maggiora, affetta da una rara malattia
congenita, morta all’età di 24 anni nel 1986 e dichiarata dalla Congregazione delle cause dei santi
“venerabile” per le sue virtù eroiche.
La madre Lucia Zanetta ricorda come Daniela viveva il giorno del suo onomastico: “Non tanto come a una
festa, ma come giorno di riflessione su se stessa. Infatti, crescendo, attraverso soprattutto le letture, aveva
conosciuto la vita e l’esperienza del suo santo protettore, don Daniele Comboni, e si chiedeva come
potesse imitarlo e come potesse aiutarla a rendere la sua vita migliore”.
Daniela aveva una particolare attenzione ai missionari, rivela la madre: “Li aveva a cuore, pregava per loro.
Li vedeva come coloro che, nel posto in cui venivano inviati, potevano illuminare le anime con la presenza
di Dio”.
Nella sua giovane vita, Daniela ha avuto l’occasione di seguire da vicino l’opera di don Mario Zanetta,
sacerdote coetaneo del papà Carlo. Lucia spiega: “Don Mario e mio marito erano cresciuti insieme: nello
stesso anno in cui io e Carlo ci siamo sposati, nel 1962, lui è diventato sacerdote. E’ poi andato in missione
in Brasile, nella città di Paulo Alfonso, di cui poi è diventato vescovo. Per aiutare la popolazione, che viveva
in povertà, aveva costruito un acquedotto, favorito l’avvio dell’allevamento dei pesci. Insomma, si era
adoperato per dare aiuti concreti e risposte ai bisogni primari, oltre che annunciare il Vangelo, come oggi ci
ricorda Papa Francesco. Daniela era appassionata dell’esperienza di don Mario; lo abbiamo sostenuto come
famiglia, con donazioni per le sue opere. A Daniela sembrava, in questo modo, contribuendo, ad esempio
alla costruzione dell’acquedotto, di essere vicina ai missionari anche materialmente, oltre che con la
preghiera”.
Anche Daniela, però, lo è stata missionaria. “Lei si escludeva per fare rispecchiare Dio – dice Lucia Zanetta -.
E’ stata una missionaria nella nostra comunità, in casa, in parrocchia, per il suo dono di sapersi annullare
affinché Dio arrivasse all’anima dell’altro, in maniera semplice e delicata, ma gli altri lo coglievano”.
A testimonianza di come il vissuto della giovane di Maggiora, il suo “sì” a Gesù, incondizionato e gioioso,
nonostante la sofferenza, abbia profondamente toccato chi ne è venuto a conoscenza c’è il fatto che tanti,
tanti si recano al cimitero di Maggiora. La madre rivela: “Vanno alla sua tomba, mettono immagini,
accendono lumi: Daniela ha un silenzioso agire”.
Arrivano da più parti attestazioni di grazie: guarigioni da malattie, sostegno nel momento del dolore, ma
come precisa la madre Lucia, Daniela è soprattutto “maestra e dispensatrice di grazie spirituali”: “Dio l’ha
voluta far conoscere alla Chiesa, cosa che né lei né noi avremmo pensato. Io la affido alle mani di Dio e chiedo che Lui ascolti ed
esaudisca le suppliche di quanti si rivolgono a lei”.
12 settembre 2020
13 agosto 2020
Quando abbiamo riaperto il dialogo a distanza con chi visita il sito e la pagina Fb dedicati a Daniela Zanetta,
la giovane di Maggiora affetta da una rara malattia congenita e morta all’età di 24 anni, speravamo che la
sua vita, la sua testimonianza, le sue parole si diffondessero sempre di più. Un po’ come accade quando si
getta un sasso nell’acqua: si formano tanti cerchi concentrici, via sempre più grandi, e anche se del sasso
non c’è più traccia, la superficie liquida risente del moto impresso dal lancio.
In tanti, in questi mesi, hanno visualizzato i post, letto le pagine del diario di Daniela, meditato grazie alle
sue riflessioni. Non ci è tornata indietro la loro voce, non sempre sono arrivati i commenti o le condivisioni
di esperienza, ma non importa.
Ciò che conta è che la vita e l’esempio della giovane novarese, dichiarata venerabile dalla Congregazione
per le cause dei santi, produca i suoi frutti.
Tra questi sicuramente vi sono i nuovi contatti: persone che hanno conosciuto la strada verso la santità che
Daniela ha percorso con celerità nella sua esistenza, andando sempre oltre il proprio personale dolore, per
aprirsi agli altri, per amare tutti.
Frutti nascosti, ma non per questo meno preziosi, sono invece quelli legati alla richiesta di preghiere, di
intercessioni. E’ accaduto da subito: non appena Daniela è partita per il Cielo, il 14 aprile 1986 molte
persone si sono rivolte alla madre Lucia e al padre Carlo per chiedere un ricordo particolare, una grazia.
Allora non si pensava ancora ad istruire il processo di beatificazione, eppure, spontaneamente, tanti
sentivano che potevano rivolgersi a lei, in virtù di quel suo specialissimo dialogo con Gesù – testimoniato
dalle pagine del suo diario spirituale -. Daniela, con il suo cuore spalancato verso le necessità altrui, avrebbe
saputo intercedere, avrebbe saputo trovare, da lassù, le parole con cui chiedere il sostegno, l’aiuto, la
guarigione, la grazia.
Ora che la Chiesa ne ha riconosciuto le “virtù eroiche” e l’ha indicata a tutti come modello, è ancor più
naturale rivolgersi a lei nella preghiera.
In questo periodo sono arrivate esplicite richieste di affidamento a Daniela di questioni delicate, che il solo
intervento umano non può sanare.
Le condividiamo con voi, perché chiedere insieme dà più forza alla preghiera. Per farlo, possiamo recitare la
preghiera per la beatificazione:
Caro Gesù,
ci rivolgiamo a Te con quella semplice e limpida confidenza
con la quale Daniela Zanetta apriva ogni pagina del suo diario.
Tu ci hai fatto dono di questa sorella straordinaria,
che ha percorso la sua esistenza accogliendo il segno
della tua misteriosa vocazione al sacrificio per amore.
L’hai chiamata più vicina alla tua croce come agnello ferito
e offerto in risposta d’amore.
Ci hai dato un’appassionata testimone del valore della vita umana
che ha saputo difendere e proclamare con vigore coraggioso.
Le hai consegnato l’anello della tua passione,
hai fatto della sua esistenza un modello alto di una vita spesa intensamente.
Signore Gesù noi affidiamo a Te
per le mani premurose di Maria la causa di Daniela.
Con umile confidenza esprimiamo la richiesta che questa nostra sorella
possa essere additata come modello di santità
per i giovani, le famiglie e tutte le vocazioni cristiane,
in particolare per gli ammalati e i sofferenti
e chiediamo la grazia della sua beatificazione.
Amen.
Per intercessione di Daniela Zanetta ti domandiamo una grazia particolare.
Pater - Ave - Gloria
Non sappiamo se e quando la grazia arriverà. Una certezza, però, è già molto forte: Daniela è una luce per
tanti e a lei possiamo rivolgerci con fiducia, proprio come faceva lei con Gesù, il suo Amico speciale a cui
confidava i suoi momenti più difficili, a cui si rivolgeva nelle prove della malattia, da cui prendeva la forza
per andare avanti e in cui tutto trovava senso.
Ecco l’ultima intervista che Lucia Zanetta, la madre di Daniela, ha rilasciato a don Mario Bodega. É stata trasmessa da Radio Mater il 20 marzo 2019. Potete ascoltare per intero l’intervista, collegandovi al seguente link.
Radio Mater 20-03-2019.mp3 (15104209)
Siamo sempre in attesa di un vostro pensiero, una riflessione che posso aiutarci nella condivisione del cammino con Daniela.
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1° luglio 2020
Che frutti sta portando la testimonianza di vita di Daniela Zanetta? La madre Lucia lo spiega a don Mario Bodega, nell'intervista a Radio Mater del 18 febbraio 2019: "Al Santuario di Loreto, Daniela è stata presentata, nel giorno della Festività dei Santi, come una delle quattro testimonianze portate ai giovani. (...) È una testimonianza giovane, comprensibile soprattutto ai giovani, perché è recente: possono sentirla come una di loro. Spiritualmente ha un impatto molto forte sulle persone. A Cassino è da anni e anni che la ricordano...".
Se volete ascoltare per intero l'intervista, ecco qui il link a cui collegarvi:
Radio Mater 18-02-2019.mp3 (15105985)
E se poi voleste condividere un vostro pensiero, una riflessione, un'esperienza siamo certi che aiuterà chi segue questa pagina.
22 giugno 2020
Ciao a tutti!
Abbiamo pensato di proporvi qualcosa di speciale per proseguire nella conoscenza e nel dialogo a distanza con Daniela Zanetta, la giovane di Maggiora dichiarata “venerabile”. E’ la viva voce di Lucia, la madre di Daniela, che in una serie di interviste andate in onda nel 2019 su Radio Mater, nel corso della trasmissione “Per una spiritualità di comunione” dialoga con don Mario Bodega. Dal loro colloquio emerge con forza non solo l’unicità dell’esperienza vissuta da Daniela, ma anche l’attualità della sua figura.
Postiamo la prima intervista. Sarebbe bello condividere insieme quali pensieri, quali riflessioni ci suscita la preziosa testimonianza di Lucia Zanetta.
Radio Mater 21-01-2019.mp3 (14,4 MB)
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8 giugno 2020
Un salto verso l'alto...
La memoria di Daniela Zanetta è viva e si è diffusa in tutto il mondo. Attraverso la pubblicazione del suo diario “segreto” – un dialogo intenso e profondo con Gesù -, avvenuta per la prima volta nel 1988, in tanti, laici, sacerdoti, religiosi, hanno compreso il valore del dolore e della sofferenza in cui saper riconoscere l’amore di Dio. Un gruppo di giovani del Novarese, anni fa ha deciso di far conoscere la storia e l’esperienza della giovane di Maggiora attraverso un recital dal titolo “E ti ho detto di sì”. Con canti, contributi multimediali e letture, tutto in veste di spettacolo, hanno proposto la vita di Daniela Zanetta, dichiarata venerabile per le sue virtù eroiche, in contesti diversi: oratori, parrocchie, piazze, nella veglia delle Palme nel 2016 a Novara e anche all’estero, a Gornja Bistra, località croata nel cui ospedale per bambini con malattie rare opera la Fondazione “Il giardino delle rose blu”. Di quel recital vogliamo proporre un brano, dal titolo “Un salto verso l’alto”.
Da uno scritto di Daniela
speranza.
Grazie per quest’immenso atto d’amore, che ci ha resi tuoi figli, partecipi della salvezza divina.
Oggi, Mamma, ci ritroviamo uniti al tuo cospetto per renderti lode, per onorarti e per chiederti
scusa, se troppo spesso abbiamo ferito il tuo cuore immacolato con un comportamento errato,
cattivo.
Perdonaci se, nonostante il tuo amore, restiamo quella spada acuminata che ti trafigge l’anima
dolorosamente.
Ogni volta che offendiamo il tuo figlio Gesù; ogni volta che ci ribelliamo alla Sua volontà; quando
soffochiamo la vita nel suo tenero germoglio; quando sopprimiamo il nemico o il fratello che ci
intralcia; ogni volta che permettiamo all’odio di abbruttirci ed agli stupefacenti di annullarci; ogni
volta che ci abbandoniamo con leggerezza al male, ci escludiamo dal tuo amore e dalla tua
misericordia.
Abbiamo sperimentato l’abbandono, ma ora vogliamo tornare con te, Vergine Maria. Prendi il
pesante fardello che ci curva le spalle, donaci un cuore nuovo, pronto ad accogliere ed attuare
l’insegnamento di Cristo.
Noi ti doniamo le nostre Croci, perché tu possa trasformarle in altrettante grazie per l’umanità.
Aiutaci, o Maria, ad accogliere con gioia e con amore la croce, perché ci unisce intimamente a
Cristo; fa che il dolore sia un mezzo di purificazione e di crescita spirituale, ma che non si trasformi
mai in un paravento, dietro cui celare il nostro egoismo.
Confidiamo in te, Mamma celeste; tu conosci la debolezza dell’anima umana, ma anche il forte
desiderio di migliorare; prendici per mano, purificaci e portaci dal Padre.
Grazie, Mamma, per l’aiuto che ci doni!
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18 maggio 2020
Come viveva Daniela Zanetta il Mese di maggio?
Abbiamo compreso, riprendendo in mano le pagine del diario scritto da Daniela Zanetta, quanto fosse centrale e fondamentale nella sua vita il momento della preghiera: un dialogo ininterrotto con Gesù, certo, ma anche una speciale confidenza con la Madre di Lui, con Maria.
A sottolinearlo è Lucia Zanetta, la madre di Daniela:
“E’ sempre stata nostra abitudine vivere il Rosario in famiglia e tanto più lo facevamo nel mese di maggio, dedicato da sempre a Maria. Capitava di recitarlo più volte al giorno e soprattutto quando facevamo la medicazione. Per Daniela – affetta da una rara malattia congenita che le provocava grandi sofferenze – era sicuramente un momento di dolore fisico ma non solo: quando toglievamo le bende, infatti, vedeva le ferite, le lesioni e si rendeva conto della sua malattia, di come avanzava. Allora, con la recita del Santo Rosario, riuscivamo a portare quell’esperienza di dolore in un’altra dimensione: era tutto amore di Dio.
Ripensandoci adesso, mi sembra di capire ancora di più come la recita dei misteri del Rosario ci avvicinasse alla figura di Maria: in Lei potevamo vedere come realizzato ciò che stavamo vivendo. La Madonna già allora era il nostro modello e mi rendo conto che man a mano ho approfondito sempre di più questo aspetto.
Per Daniela, invece, tutto questo era subito molto chiaro: lei aveva il dono di arrivare immediatamente a cogliere l’essenziale.
La cosa bella è che non lo teneva per sé: anche se non ne parlavamo, a volte, espressamente, ricordo perfettamente che, dopo i suoi momenti di preghiera, quando ci ritrovavamo magari in cucina o in situazioni di normalità, portava tutta la famiglia nel ‘sacro’, ci portava a una relazione di grande rispetto e di serenità. In particolare, per me che ero tanto accanto a lei, si creava un’unità fortissima perché ciascuna viveva per l’altra”.
Quanto Lucia Zanetta ha voluto condividere della sua esperienza con Daniela può aiutarci a vivere con consapevolezza e pienezza il momento della preghiera, personale e in famiglia, in questo momento più che mai, con il cuore “aperto” sempre sul mondo, anche se siamo in casa, anche se siamo lontani.
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12 maggio 2020
Cordoglio per la scomparsa del cardinal Renato Corti
A quanti, istituzioni religiose e civili, hanno espresso il proprio cordoglio per la scomparsa del cardinal Renato Corti, si aggiungono la famiglia e gli amici di Daniela Zanetta.
Non appena si è diffusa la notizia che Sua Eminenza è mancato all’età di 84 anni, questa mattina, martedì 12 maggio 2020, nella casa dei Padri oblati di Rho dove risedeva dal momento in cui aveva lasciato la diocesi di Novara, subito la madre di Daniela, Lucia Zanetta, ha voluto ricordarlo così:
“E’ una grande perdita. Sono debitrice al cardinal Corti per l’atto di fiducia che ha avuto nei confronti di Daniela. Il Signore lo ricompensi accogliendolo con le braccia spalancate e la mia Dani le sia in ginocchio accanto per dirgli grazie. Preghiamo per lui e per tutto il bene che ha seminato nella nostra diocesi”.
Il cardinal Corti il 17 ottobre 2004, aveva dato inizio al processo diocesano di beatificazione della serva di Dio Daniela Zanetta. Il 23 marzo 2017 papa Francesco ha autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto riguardante le sue virtù eroiche della giovane di Maggiora, morta a 25 anni nel 1986, dichiarandola venerabile.
Durante la solenne celebrazione di chiusura del processo diocesano, il 29 aprile 2006, durante la solenne celebrazione nel Santuario del Santo Crocifisso di Boca, l’allora monsignor Renato Corti, nel corso dell’omelia disse: “Ho pensato a Daniela Zanetta scrivendo una breve lettera a una persona che, avendo goduto fin qui di ottima salute, ora si trova improvvisamente a dover fare i conti con i limiti della malattia. Mi sono espresso con le parole del Salmo 33, ‘Benedirò il Signore in ogni tempo: sulla mia bocca sempre la sua lode’. Non è facile farlo. Ma Daniela l’ha fatto!”.
Vescovo emerito di Novara, era nato a Galbiate, oggi provincia di Lecco, ma arcidiocesi di Milano. Entrato in seminario a 11 anni, era stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1959 dall’arcivescovo Giovanni Battista Montini, futuro papa Paolo VI. Come primo incarico fu vicario parrocchiale presso l’oratorio di Caronno Pertusella fino al 1967, per poi diventare educatore nella scuola cattolica Collegio “Rotondi” di Gorla Minore, padre spirituale nel Seminario teologico di Milano, sede di Saronno, e nel 1978 rettore del biennio teologico e dell’anno propedeutico. Nel 1980 la nomina a vicario generale di Milano e il 30 aprile dell’anno successivo l’elezione a vescovo ausiliare dell’arcivescovo Martini, con il “titolo” della Chiesa di Zallata. Il 6 giugno successivo l’ordinazione episcopale ricevuto dallo stesso Martini, divenuto poi cardinale nel 1983. Il 19 dicembre 1990 la nomina a vescovo di Novara dove fece il suo ingresso il 3 marzo 1991. Durante il periodo del ministero episcopale svolto nella diocesi piemontese, Corti promosse l’avvio della causa di beatificazione di Antonio Rosmini e fu presidente delle Commissioni episcopali Cei per la Cooperazione tra le Chiese e per il clero, i diaconi permanenti e la vita consacrata. E’ stato inoltre vicepresidente della Conferenza episcopale italiana. Il 24 novembre 2011 la rinuncia, per raggiunti limiti di età, al governo pastorale di Novara Nel febbraio 2005 papa Wojtyla lo chiamò a predicare gli Esercizi spirituali di Quaresima alla Curia romana. Papa Francesco lo aveva creato cardinale durante il Concistoro del 19 novembre 2016.
10 maggio 2020
Lucia Zanetta ricorda sua figlia Daniela
“Mai come adesso sento una grandissima gratitudine in cuore per essere stata la mamma di Daniela”.
Lucia Zanetta, proprio nel giorno della Festa della Mamma, domenica 10 maggio, ricorda sua figlia: la giovane di Maggiora, morta all’età di 24 anni in odore di santità. Dopo che nel 2017 la Congregazione per le cause dei Santi ne ha riconosciuto le sue virtù eroiche e l’ha dichiarata “venerabile”, Daniela, con la sua testimonianza di fede nell’Amore di Dio e di fedeltà a Lui, anche nel dolore e nelle prove fisiche legate alla epidermolisi bollosa distrofica - la malattia rara con la quale è nata – è diventata un “dono” per tutta la Chiesa.
Per mamma Lucia, però, è sempre la “sua bambina”:
“Pensavo, nel giorno della Festa della mamma, quanto sia stata fortunata ad avere Daniela come figlia.
Forse gli altri, vedendola, pensavano il contrario, ma io e mio marito non siamo mai stati nemmeno sfiorati dall’idea che la sua malattia fosse un castigo.
Era la mia bambina e quello che provavo era la gioia di una mamma che stringe tra le braccia la sua creatura.
Ogni giorno mi interrogo su come Dio mi abbia voluto fare un dono così grande e, riflettendo sull’intera esistenza di Daniela e su ciò che è avvenuto dopo la sua morte, vedo solo la grandezza del lavoro di Dio e non posso non stupirmi.
In questo periodo, poi, si susseguono le richieste di preghiere che arrivano da persone che hanno sentito parlare di Daniela, che hanno partecipato alla recita dei Rosari e mi hanno chiesto una sua immagine. Mi sembra ci sia un rifiorire, un’attenzione tutta nuova attorno alla figura di Daniela e questo mi dà pace: lasciamo che Dio continui il suo “lavoro”.
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19 aprile 2020
L’intervista che Daniela Zanetta ha rilasciato nel novembre 1985 a Radio R9 di Borgomanero collegata con la trasmissione Rai “Chiamate Roma 3131” è così densa che abbiamo pensato di estrapolarne un passaggio ancora, da cui poter ricavare lo slancio per vivere “con pienezza” questi giorni in cui tanti intorno a noi sono nel dolore, nella malattia, assediati dalle preoccupazioni.
Daniela, rispondendo all’intervistatore che le chiedeva come facesse ad accrescere l’amore per Dio, diceva:
“È un rapporto costante che ho con Dio e che cerco di mantenere nella preghiera e nei sacramenti e anche devo dire ho ricevuto tantissimo aiuto conoscendo un movimento cristiano molto diffuso (il Movimento dei focolari, ndr) e dalla cui spiritualità ho ricevuto un grande arricchimento spirituale che mi ha aiutato soprattutto a capire la Croce e ad accettarla come un dono e a viverla come offerta”.
Lucia Zanetta, la madre di Daniela, confida: “In questo periodo che stiamo vivendo, lei avrebbe avuto tutte le attenzioni per essere obbediente a quello che ci chiedono ma non avrebbe spento la speranza. Vedendo in tutto ciò un disegno di Dio e sentendo Lui al suo fianco, ma non avrebbe avuto paura”.
14 aprile 2020
Oggi è un giorno “speciale”: ricordiamo insieme la partenza per il cielo di Daniela Zanetta. Era il 14 aprile del 1986, quando la giovane di Maggiora affetta da epidermolisi bollosa distrofica, una rarissima malattia che comporta grandi sofferenze e non lascia speranze di sopravvivenza, muore all’età di 24 anni. Da allora sono cambiate tante cose: quella che era una consapevolezza in quanti le vivevano accanto – che la sua esistenza fosse illuminata dalla presenza di Dio – è stata confermata dalla Congregazione per le cause dei santi, che nel 2017 ha riconosciuto le sue virtù eroiche e l’ha dichiarata “venerabile”. Non viene meno, anzi si accresce, il ricordo, il desiderio di rendere sempre vivo il suo messaggio di fede incrollabile, di speranza, di amore al prossimo. Per questo pubblichiamo l’audio di un’intervista che Daniela ha rilasciato, nel novembre 1985, a Radio R9 di Borgomanero collegata con la trasmissione Rai “Chiamate Roma 3131”. Le sue sono parole forti:
“La fede in Dio mi permette di sfruttare il dolore come una grazia, come un dono Suo che mi permette di amarLo in modo particolare”.
Più volte ringrazia la sua famiglia: i genitori, Carlo e Lucia, e i fratelli Fabrizio ed Emanuele. Dice nell’intervista: “Ai miei genitori devo dire un grazie enorme: mi hanno aiutata a vivere serenamente la malattia, prima di tutto accettandomi loro così come sono e mi hanno allevato nella fede cristiana. (…) Mi hanno dato una visuale serena della vita, nonostante le difficoltà che certamente ci sono”.
Oggi Lucia, la madre di Daniela Zanetta, è andata, come fa il 14 aprile di ogni anno, al cimitero di Maggiora, per pregare sulla tomba della figlia. Ecco cosa ci ha detto: “Sono tornata un’ora fa dal cimitero e ho avuto una grande sorpresa. Ho trovato la pianta di rosa che circonda la tomba tutta sbocciata, piena di rose gialle. Mi è sembrato come se Dio le avesse portato i fiori di tutti quelli che oggi avrebbero voluto essere lì, per pregare con me, ma che in questo periodo non si sono potuti muovere da casa. È stato per me come un segno del fatto che Daniela gioisce in cielo”.
intervista a Daniela.mp3 (2,1 MB)
La santa Pasqua è per tutti una festa di gioia, di promesse di Resurrezione. Quanto è costata però, duemila anni fa, questa gioia! Quante pene, quante sofferenze ha portato quel legno per amore nostro!
Ti vedo, Signore, appeso a quella Croce..., il Tuo corpo, il Tuo povero corpo orribilmente piagato, insanguinato, deturpato: brutta copia di un uomo-Dio. È difficile credere che da questo "relitto" scaturirà la salvezza, la promessa di un nuovo Regno aperto a tutti gli "uomini di buona volontà". Nelle Tue piaghe, Signore, vedo riflesse le mie, nel Tuo corpo il mio... e mi tornano alla mente le parole di san Paolo: "Completo nella mia carne le sofferenze di Cristo".
Tu, Padre, mi hai affidato questo compito, questa croce, un sigillo impresso nella mia carne fin dal primo vagito, come se Tu volessi essere sicuro di non smarrirmi, di rintracciarmi a colpo d'occhio. Non sempre ho gradito questa Tua attenzione nei miei riguardi; quante volte ho desiderato mescolarmi alla folla, essere una fra tante; ma Tu, vigile, mi richiamavi a TE, geloso, mi volevi.
Io non capivo il Tuo amore perché per me significava dolore, per me erano ore di medicazione, tante rinunce, tanta amarezza; non comprendevo, non volevo.
Poi, tra le lacrime Ti ho detto si! Ti ho ricevuto per la prima volta nel cuore, Ti ho parlato: no, sei stato Tu a parlare e da quel momento Ti ho offerto il mio corpo malato, piagato, sfigurato. Ora sono Tua e, nonostante le cadute, le sbandate, non mi mischierò più alla folla, ma rimarrò ferma al centro del Tuo amore. Non posso immaginare per me un altro modo di vita, perché la Tua volontà è il mio desiderio, la mia gioia, la mia realizzazione. Solo in Te, Signore, la mia vita acquista valore. Per questo la offro ai piedi della Tua croce certa che "dopo tre giorni" risorgerà nuova con Te.
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6 aprile 2020
Dal diario di Daniela...
"Vorrei riempire queste pagine bianche con la mia anima, perché, riflettendomi come in uno specchio, possa scorgere le mie mancanze, debolezze, errori e, libera da ogni peso, riprendere il cammino con Te, mio unico meraviglioso amico Gesù! [...] Vorrei saper accogliere sempre la Tua volontà con gioia e serenità, anche quando si tratta del dolore, ma penso che a quel punto sarei santa o eroica e temo proprio di non averne la stoffa." [...] Ho capito che la croce è parte integrante, essenziale della mia vita; è come un cordone ombelicale che mi lega a Te e dal quale ricevo nutrimento, ossigeno, vita. Ti ringrazio Gesù, per la croce che mi doni perché tra tante mie mancanze c'è qualcosa di positivo che posso donarTi. Tu però dammi tanta forza, non lasciarmi mai perché da sola non sopravviverei una frazione di secondo. Ti chiedo scusa perché ieri sera, dopo aver fantasticato sulla mia vita, mi sono addormentata a metà delle preghiere: non ho ancora imparato a metterTi completamente al primo posto, spesso il mio umano prende il sopravvento."
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4 aprile 2020
34 anni in cielo...
Era il 14 aprile del 1986, quando Daniela Zanetta è volata in cielo all’età
di 24 anni. Per tutti coloro che hanno personalmente conosciuto la giovane
di Maggiora, nel Novarese, ma anche per quanti, negli anni, l’hanno
“scoperta” attraverso la lettura di una pagina del suo “Diario” o attraverso
l’ascolto della testimonianza dei suoi genitori, Carlo e Lucia, il ricordo
del momento della sua “nascita” alla vita vera assume un particolare valore.
La comunità parrocchiale, quella del Movimento dei Focolari, a cui Daniela
aveva aderito, le tante realtà associative – come il “Giardino delle Rose
blu” – che traggono forza dalle sue parole, si ritrovano ogni anno in quella
data per la celebrazione della messa e per la visita alla tomba della
giovane, dichiarata “venerabile” da Papa Francesco il 23 febbraio 2017.
Il Comitato, che si è costituito per promuovere la causa di beatificazione
di Daniela Zanetta e per far conoscere a quante più persone possibile la sua
vita, era al lavoro da tempo perché il 34° anniversario della sua partenza
per il Cielo fosse un momento “forte”, preparato da momenti di preghiera
mensili nei luoghi a cui lei era legata e seguito da una “riscoperta” delle
parole che ci ha lasciato nel suo “Diario” (cfr. ”I segreti del cuore”,
Città Nuova, Roma 2003).
Ciò che stiamo vivendo oramai da più di un mese in Italia e ancor prima in
altre parti del mondo – la diffusione pandemica del Covid-19 – ha fermato
ogni cosa. Le porte delle case si sono chiuse, così come quelle delle
chiese, ma non quelle del cuore.
Così, anche se quest’anno non ci si potrà ritrovare “intorno” e “nel
ricordo” di Daniela, la sua voce si farà sentire ancora più forte.
In questi giorni di grande turbamento, di sofferenza, di ansia e di
incertezza, il suo “Sì” a Gesù - che per lei si concretizzava
nell’accettazione piena e fiduciosa del dolore che la sua malattia rara le
procurava in tutto il corpo, nell’amare “per prima” le persone che le si
accostavano, nel non ripiegarsi in se stessa nei momenti più duri ma nel
donarsi agli altri – deve risuonare anche dentro di noi.
Ci siamo chiesti, più volte, nelle ore buie di cui siamo testimoni e in cui
si sentiamo spesso “piccoli” e impotenti: cosa avrebbe fatto Daniela?
La madre di Daniela, Lucia Zanetta, ha risposto per lei: “Il suo cuore
grande sarebbe stato inondato di dolore. Avrebbe pregato ancora di più,
avrebbe offerto ogni sua sofferenza trasformandola in amore per Gesù e in
amore per il prossimo”.
Riscopriamo allora, insieme, attraverso le sue parole, come riusciva a fare
il “salto”. Ritorniamo a leggere il suo diario, a cogliere il senso,
attualissimo, delle sue riflessioni.
In questi giorni di “distanziamento sociale”, possiamo ritrovarci vicini
proprio grazie a Daniela.
Per questo, sia attraverso la pagina Facebook sia attraverso il sito che
porta il suo nome, torneranno a scorrere, come acqua fresca che può dare
ristoro, le sue parole: saranno pagine dei suoi scritti, pensieri, anche una
sola frase.
Noi sappiamo – e la Chiesa lo ha proclamato dichiarandola “venerabile” – che
è tutta “vita vissuta”.
Ci aiuterà nel dolore, nel dubbio, nello smarrimento.
Proprio attraverso i social media, potremo condividere le nostre riflessioni
e costruire una trama di relazioni che ci farà più uniti.
Senza dimenticare che per intercessione di Daniela, come venerabile, possiamo chiedere una grazia speciale.
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24 marzo 2020
La promulgazione del decreto sulle virtù eroiche di Daniela Zanetta
Giovedì 23 marzo 2017 il Santo Padre Francesco ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il Decreto riguardante le virtù eroiche della Serva di Dio Daniela Zanetta, nata a Borgomanero il 15 dicembre 1962 e morta a Maggiora il 14 aprile 1986.
Il vescovo Franco Giulio Brambilla e tutta la Diocesi di Novara rende grazie al Signore per il dono di questa sua figlia che con una testimonianza eroica di fede vissuta soprattutto nella malattia è stata una pagina viva di Vangelo per tutti coloro che l’hanno incontrata. Ora la Chiesa attraverso il Santo Padre ha riconosciuto pubblicamente la bellezza e l’attualità della sua testimonianza evangelica.
«La nostra Chiesa guarda questa giovane, che da oggi possiamo chiamare “venerabile”, con gioia, mentre le affida nella preghiera il cammino di tutte le nostre comunità chiamate ad annunciare il Vangelo alle giovani generazioni con nuovo slancio e passione. Il suo esempio ravvivi l’impegno per e con i giovani, che anche il nostro Sinodo diocesano ha messo al centro del suo cammino», dice il vicario generale don Fausto Cossalter.